Erling Braut Håland è nato il 21 luglio del 2000 a Leeds, è norvegese, è mancino, è alto 194 cm, ma soprattutto è figlio d’arte. Anche il padre, Alf-Inge Håland, è stato un calciatore professionista. Calcio inglese in particolare, dove ha collezionato 75 presenze con il Nottingham Forest, 74 presenze con il Leeds (ecco perchè il figlio è nato qui) e 38 presenze con il Manchester City. Alle quali si aggiungono 34 presenze nella nazionale norvegese. La genetica non ha mentito quindi, con la particolarità che da un difensore quale era il padre, è sbucato fuori un vero bomber di razza che a soli 19 anni già si contraddistingue con delle statistiche pazzesche.
19 anni e già 2 RECORD in Champions
È approdato al Salisburgo il 1 gennaio 2019 dopo essere stato ingaggiato qualche mese prima. Nella sua prima vera stagione nel campionato austriaco, ha già più goal che presenze (15 goal in 12 gare di campionato al 27 novembre 2019). Ma il 19 settembre 2019 è entrato ufficialmente nella storia della Champions League per avere realizzato una tripletta al Genk, nei primi 45 minuti di gioco, al suo debutto nella competizione a 19 anni, diventando così il secondo giocatore più giovane (dietro Rooney) a realizzare una tripletta all’esordio nella massima competizione europea. Successivamente va a segno contro squadre del calibro di Napoli e Liverpool e raggiunge un altro record detenuto da Drogba. Diventa il calciatore ad avere segnato più reti nelle prime tre gare di Champions. Le sue reti sono 6, Drogba ne aveva realizzate 5.
Per quanto concerne la nazionale norvegese, al momento ha soltanto due presenze con zero goal. Goal che invece sono arrivati in Under 20 e Under 21 con un bottino di 20 reti in 8 presenze totali. Ma anche in questo caso c’è una curiosità da riportare: al mondiale Under 20, il 30 maggio 2019, ha segnato 9 reti nella partita giocata contro l’Honduras, vinta per 12-0 dalla sua nazionale.
Il futuro
Attualmente il suo contratto con il Salisburgo è valido fino a 30 giugno 2023, ma con questi numeri siamo abbastanza scettici sulla possibilità che possa rispettarlo e soprattutto rinnovarlo, anche perchè i maggiori club europei farebbero già pazzie per inserirlo nel proprio reparto offensivo.
Dal giornalista norvegese Øyvind Godø
«È forte come un orso ed è veloce come un cavallo. È un killer, una macchina da goal».